Un nuovo progetto nasce dall’incontro e dalla partnership tra Maurizio & Davide Riva e Andrea Muccioli. Il rovere delle botti di San Patrignano, dove i grandi vini della comunità hanno compiuto il loro invecchiamento, si trasforma in oggetti firmati da grandi designer e architetti.

Sostenibilità, rispetto per l’ambiente, riutilizzo dei materiali, sobrietà dei consumi, risparmio energetico, sono concetti e soprattutto comportamenti entrati nello stile di vita di milioni di persone. La qualità di un prodotto oggi si misura sia per la sua creatività, novità, bellezza, sia per la sostenibilità della sua filiera produttiva e per le caratteristiche delle materie prime utilizzate. Possibilmente, naturali e rispettose del nostro ecosistema.

Nasce da qui il progetto creato da Riva, azienda leader nella produzione a basso impatto ambientale di mobili in legno massello e da San Patrignano, con i suoi 1500 ragazzi il più grande centro europeo di recupero dalla droga.

La comunità nei suoi oltre 30 anni di attività, ha sviluppato con successo un’importante attività vitivinicola e dai suoi 100 ettari di vigne nascono ogni anno 400 mila bottiglie di vini noti e apprezzati in Italia e all’estero per la loro grande qualità. Questi vini invecchiano all’interno di barrique e tonneau, botti da 225 o 500 litri, tutte costruite in legno di rovere francese stagionato all’aria aperta almeno per tre anni. In cantina però la vita utile di ognuno di questi contenitori è di sole 3 vendemmie. Quindi, dopo un utilizzo massimo di tre anni, il legno di queste botti è destinato ad essere distrutto.

Riva e i suoi designer, grazie all’esperienza maturata negli anni con legni di riuso quali il Kauri millenario, le Briccole Veneziane e il cedro profumato del Libano, offrono il loro aiuto a San Patrignano. “E’ per noi una grande opportunità quella di lavorare con i ragazzi di San Patrignano; ragazzi coraggiosi che hanno perso la strada e che hanno poi lottato per ritrovarla” dichiarano i fratelli Maurizio e Davide Riva. “Questo progetto ci permette di essere uniti per il raggiungimento di un obiettivo comune: riflettere sul passato e sul presente per migliorare il futuro. Nel nostro caso questa riflessione si concretizza riutilizzando le botti”.

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